3 luglio 2018

IL VELENO STA NELLE PAROLE CHE USIAMO (1)

Sapete che spesso siamo ostaggio di noi stessi? E' come se finissimo in mano a qualcuno (il nostro alter ego disturbato) che ci costringe in qualche modo ad operare in maniera sbagliata. Uno studioso di risonanza internazionale come Daniele Goleman,  che si è occupato con i suoi libri di "intelligenza emotiva",  lo definisce il "sequestro dell'amigdala" (un piccolo "ingranaggio" di uno dei nostri tre cervelli, quello cosiddetto delle emozioni). Accade che siamo "ostaggio" di questa struttura corporera ogni volta che reagiamo in modo impulsivamente eccessivo, conseguendo quasi sempre ciò che Paul Watzlawick chiama "successo catastrofico", ossia un risultato assai negativo. Gli inglesi, sempre molto efficaci nel modo di esprimere i concetti (tanto che oggi il nostro lessico ne ha incamerato un numero impressionante di espressioni e modi di dire),lo chiamano going postal che vuol dire "andare diretti", partire in quarta. Tutto ciò sta semplicemente a dire che abbiamo difficoltà a gestire le nostre emozioni solamente per la ragione (semplice ma complessa al tempo stesso) che non siamo capaci di scegliere di vedere e interpretare diversamente la situazione che ci mette, almeno in quel momento, sotto scacco. Aderiamo, quasi atuomaticamente (e quante volte siamo preda dei nostri automatismi?) a un modello negativo. In molti casi ciò, per effetto di forze contrastanti, conduce all'impotenza nell'agire, connessi alla quale avvertiamo senso di inadeguatezza, disagio, frustrazione, rabbia e risentimento. "Sono in trappola", "sto malissimo", "è una cosa che non sopporto" , "questa è una di quelle giornate" sono le tipiche espressioni di quel dialogo negativo che intratteniamo con noi stessi e tutto, badate bene, avviene nella nostra mente.

E allora perchè parliamo di veleno? Perchè questa pozione micidiale e dagli effetti rischiosi è contenuta nelle parole che usiamo, nel linguaggio che adoperiamo per descrivere e rappresentare ai nostri occhi quello che ci sta accadendo. Esperti linguisti hanno dimostrato che per esprimere emozioni negative possiediamo un lessico più ampio che non per quelle positive. In 37 lingue gli studiosi hanno rinvenuto sette parole connesse alle emozioni di comune significato e solo una è positiva : gioia. Non è difficile capire quanto sia decisivo trovare modalità adeguate per esprimere le esperienze emotive. Se siamo o meno in ostaggio, se siamo prigionieri dei nostri automatismi dipende solo da una salutare miscela di dialogo interiore e controllo delle nostre emozioni. Se non vogliamo che ciò si ripercuota sulla nostra salute mentale. 

1.continua


8 commenti:

  1. Bellissimo...si così intendevo. Io sono sempre stata a conoscenza della mia persona e ho sempre combattuto per essere me stessa...sono caduta in depressione perchè ascoltavo "matrix" e mi sentivo sbagliata, poi varie letture mi hanno portato a Goleman e leggendolo, mi sono resa conto che avevo una intelligenza emotiva da sempre, dalla nascita...e tutti mi vedevano come ragazza ribelle per cavolate...non porto i tacchi, mi sono sposata con le scarpe da tennis, ho 37 anni e con i capelli blu, non abbiamo ancora figli, stò attenta a non maltrattere il pianeta e quindi sono una hippie...ecco per i miei conoscenti sono una sempre fuori dalle regole😂😂😂...Ho anche eliminato degli atteggiamenti di me che non mi piacevano, perchè li avevo imparati da mio padre inconsciamente quando ero piccola.

    che vuol dire ascoltavo "matrix"?

    Il matrix è quello che il filosofo Pierre Bourdieu definisce come l' habitus...culture, religioni, nazioni, governi, regole sociali ecc...e lo spiega bene anche Antonio Damasio nel video che ho posto nella chat...purtroppo non sò spiegarmi meglio perchè non ho studiato queste materie...ci sono arrivata perchè mi piacciono le culture e le religioni (anche se sono atea), poi per capire sempre meglio dall'antropologia sono passata alla sociologia e poi sempre più a fondo la psicologia, solo per capire il comportamento delle culture e alla fine ho trovato quello che molti intendono come illuminazione.

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    1. Bordieu è uno di quelli che seguo di più. Il suo pensiero sociale è molto moderno

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  2. https://youtu.be/LMrzdk_YnYY
    Qui video del neuroscienziato, neurologo e psicologo Antonio Damasio

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  3. Gli esseri umani si sono distinti dal resto del mondo vivente per aver creato un insieme impressionante di oggetti, di pratiche e di idee, conosciuti collettivamente come culture. Un insieme che include le arti, la filosofia, la morale, e la religione, la giustizia, la governance, le istituzioni economiche, la tecnologia e la scienza. ANTONIO DAMASIO dal libro LO STRANO ORDINE DELLE COSE...e che io chiamo Matrix per semplificare, come il film

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  4. Vincenza Alessio ha detto:
    "Diventa sempre più difficile avere a che fare con le altre persone se viviamo immersi nel mondo, ma allo stesso tempo ci isoliamo quasi completamente.
    In questa modalità di atteggiamento e comportamento la persona agisce spesso per paura del giudizio.
    Si vive intrappolato nel timore di non dover far trapelare nulla di se stesso.,vivendo poco o nulla nella libertà del rapporto e agendo attraverso il controllo quasi assoluto"

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  5. Elisa Betta ha commentato:"" La superficialità è diventata prodonda"

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  6. Angela Augusto ha commentato ""Affrontare le difficoltà quotidiane senza finire ostaggi delle emozioni negative è una sfida che l’uomo vive da oltre duemila anni. Anch’io vorrei raggiungere , non dico l’atarassia del del saggio, ma almeno la capacità di guardare in modo equilibrato le situazioni complicate , facendo leva sulle emozioni positive che finiscono, purtroppo, quasi sempre messe all’angolo da ansie, timori e frustrazioni""

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  7. Giacomo Aula 🇮🇹️ un'introduzione molto interessante all'uso -inconsapevole e deleterio- delle cosiddette "espressioni di dialogo negativo"👨‍⚕️un buon lavoro

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