24 marzo 2016

MA LA MENTE PROVA DOLORE?



I dolori della mente non fanno male come le carie ai denti, ma col tempo scavano buchi più profondi…”

Questa frase, che trovate su questo sito, mi è venuta d’istinto mentre ci chiedevamo quale fosse la maniera più efficace per far conoscere le nostre proposte e i nostri suggerimenti. A noi è sembrata buona, insomma pensiamo che funzioni. Ma vi chiediamo: ma è davvero così? E’ meno sopportabile una nevralgia dentaria che la propria cronica malinconia, uno stato di perenne apatia, svogliatezza, disgusto o, peggio, di abbattimento psicofisico e di disfatta?
Mi capita spesso di incontrare gente che si lamenta di non sopportare i propri figli, il proprio marito, le persone che conosce, la vita che fa e la mancanza di tempo per sé. Oppure, persone che dicono di essere “finite”, di non avere più forza né energie e di ritenere il proprio futuro una scommessa già persa.
Tutti, chi più chi meno, alla domanda: cosa fai per cambiare, rispondono che è del tutto inutile, che le cose non possono cambiare e che non gli resta che rassegnarsi e continuare a piangersi  addosso. Oppure che è un brutto periodo, che passerà e che, in fondo, la vita è costellata di alti e bassi e che non vale la pena di dannarsi troppo l’anima.
Ma c’è un’altra categoria di persone che invece, pur riconoscendo che sta male, veramente,  non prende in considerazione la possibilità di “curarsi” perché, dicono proprio così, devono farcela da soli. Sarebbe come affermare che ce la faranno da soli a guarire da un problema agli occhi, da una carie a un dente, da una bronchite oppure che proveranno a riparare da sé il motore scassato della macchina o la caldaia del gas di casa. Farcela da soli!  Un vero mantra, che farebbe contento e a ragione i sostenitori dei “fattori di protezione” (ne parleremo in un’altra occasione). Non c’è che dire.
In tutti i settori, dall’alimentazione alla chirurgia, dai bambini alla decisione di investire quattrini, ci si rivolge a medici, esperti e/o consulenti.  Quando invece si tratta di questioni che riguardano la nostra mente, la qualità del vivere e delle relazioni, solo in questo caso, diventiamo “esperti”, “consulenti “, finissimi conoscitori di ciò che va o non va in noi e delle soluzioni che occorrono per uscirne fuori. Voi direte che questioni del genere hanno poco a che fare con la manutenzione dell’auto e con le pure importanti cure dentistiche; dopotutto, la vita è così un po’ per tutti e l’equilibrio sta nell’accettarla, sotto il cielo e affidandosi qualche volta al destino e altre alla volontà divina.
E allora, sia fatta la volontà di chi? Spesso pensiamo di avere a disposizione ogni cosa tranne quella più lontana, che faremmo di tutto per raggiungerla tranne che realizzarla. Ci sono due cose che sono davvero nocive : l’autocommiserazione che distrugge ogni cosa intorno (il lamentarsi fine a se stesso) e la rassegnazione che è una variante emotiva del disfattismo sociale. Nel frattempo quel dolore silente, quasi insensibile ha già prodotto i vostri pensieri negativi, la poca propensione all’altro e alla vita, il tedio e la melanconia. Su Facebook è pressante e viva la richiesta di aiuto, solo che non viene radicalizzata e portata a compimento.
L’ S.O.S. c’è ma non  il codice o la password per farla arrivare alla giusta destinazione. La nostra pagina del Benessere è uno degli indirizzi a cui spedirlo.